Antiage e memoria
I primi vent'anni degli anni duemila sono stati caratterizzati da un importante allungamento della vita, tanto che si arriva a parlare di "quarta età", sottintendendo la cosiddetta "terza" non più l'anticamera della fine della vita, anzi, un nuovo e rinnovato senso di gioia e vigore per la consapevolezza che il tempo che resta da trascorrere è sicuramente inferiore al trascorso. Gli ultrasessantenni vogliono, giustamente, godersi al meglio questo periodo, limitando il più possibile il decadimento cognitivo e fisico, in modo da poter essere ancora parte attiva di una società che ancora lavora, viaggia vicino e lontano, frequenta locali una volta appannaggio di soli giovani: in buona sostanza vivere appieno il bello che c'è da vivere, compatibilmente con le proprie inclinazioni, godendosi anche il nuovo tempo libero, non più schiacciati da convenzioni e obblighi famigliari, che li vedeva spesso relegati a ruoli che non sempre gli appartenevano. Le nuove consapevolezze "se gioventù sapesse, se vecchiaia potesse" diventano una potente arma di libertà e gioia di vivere, di qui la richiesta di metodi naturali, poco invasivi e privi di effetti collaterali per affrontare l'aumentare fisiologico dei disturbi legati all'età. Le piante e i rimedi naturali personalizzati sono la risposta a questa voglia di energia e benessere che vuole rimandare lo scorrere del tempo e renderlo invece fonte di nuove possibilità.